La mediazione civile e commerciale rappresenta oggi uno strumento centrale nel sistema di giustizia civile italiana. Con il D.M. 150/2023, attuativo della riforma Cartabia, l’istituto ha assunto una fisionomia più chiara, efficace e orientata alla reale composizione delle controversie.
Non più solo un adempimento formale, ma una vera occasione di confronto costruttivo tra le parti, in un contesto regolato e garantito dalla presenza del mediatore e dei rispettivi avvocati.
1. Mediazione obbligatoria, delegata e volontaria
Il legislatore distingue tre modalità di accesso alla procedura:
- Obbligatoria, per le materie indicate all’art. 5, comma 1-bis, del d.lgs. 28/2010 (condominio, diritti reali, successioni, locazioni, responsabilità medica, assicurativa, bancaria, finanziaria, ecc.). La domanda di mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale.
- Delegata, quando il giudice invita le parti a esperire il tentativo di mediazione, anche in materie non obbligatorie, laddove ritenga che vi siano margini di conciliazione.
- Volontaria, su libera iniziativa delle parti, spesso quale strumento strategico per evitare il contenzioso e raggiungere soluzioni rapide e sostenibili.
2. Il primo incontro: dal superamento della “fase informativa” all’ingresso nel merito
Una delle novità più rilevanti introdotte dal D.M. 150/2023 è l’eliminazione della precedente “fase informativa”. Oggi la procedura si apre con un primo incontro di mediazione nel quale le parti, assistite dai rispettivi avvocati, entrano immediatamente nel merito della controversia.
Il mediatore, dopo aver verificato la regolare costituzione delle parti e l’esistenza del potere di rappresentanza, invita a esporre le proprie posizioni e interessi. È in questa fase che può già emergere la possibilità di un accordo conciliativo, oppure la decisione di proseguire con ulteriori sessioni di mediazione.
3. L’approccio strategico: la mediazione come valore aggiunto
Molti professionisti vedono ancora la mediazione come un passaggio obbligato. In realtà, se gestita in modo consapevole, essa rappresenta una leva strategica per la tutela degli interessi del cliente.
Nel contesto di un procedimento rapido, riservato e poco oneroso, l’avvocato ha la possibilità di:
- verificare concretamente la disponibilità della controparte a un componimento;
- sondare il valore economico della lite e le prospettive processuali;
- costruire soluzioni personalizzate che il giudizio non consentirebbe;
- evitare costi, tempi e rischi del contenzioso.
In questa logica, la mediazione non è un ostacolo ma una opportunità di buona gestione del conflitto.
4. Ruolo del mediatore e dell’avvocato
Il mediatore, iscritto presso un Organismo accreditato dal Ministero della Giustizia, svolge un ruolo neutrale e imparziale. La sua funzione non è giudicante, ma orientata a facilitare la comunicazione, aiutando le parti a individuare soluzioni condivise.
L’avvocato, d’altro canto, è chiamato a un ruolo attivo e tecnico: deve assistere la parte nella valutazione della convenienza dell’accordo, nella redazione del verbale e nella tutela dei profili giuridici, fiscali e patrimoniali derivanti dall’intesa.
5. Esiti del procedimento
Il procedimento può concludersi con:
- Accordo di conciliazione, che ha valore di titolo esecutivo e può essere trascritto se avente ad oggetto diritti reali immobiliari, previa autenticazione delle firme degli avvocati o del mediatore avvocato;
- Verbale di mancato accordo, che consente la prosecuzione del giudizio;
- Verbale di mancata partecipazione della parte invitata, rilevante ai fini delle eventuali conseguenze processuali e sanzionatorie previste dall’art. 8 del d.lgs. 28/2010.
6. Conclusione
La riforma Cartabia ha ridato centralità e dignità alla mediazione civile, trasformandola da formalità a strumento concreto di efficienza della giustizia. Il primo incontro, oggi pienamente operativo, rappresenta il cuore della procedura, dove l’abilità del mediatore e la competenza dell’avvocato fanno la differenza.
In un sistema giudiziario ancora lento e complesso, la mediazione si afferma come la via professionale più intelligente e sostenibile per risolvere le controversie.
