Riforma Giustizia. Orlando punta sulle alternative al tribunale: mediazione civile, negoziazione assistita e arbitrato


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Riforma Giustizia. Orlando punta sulle alternative al tribunale: mediazione civile, negoziazione assistita e arbitrato
(di Salvatore Primiceri)

Continua l’azione di riforma della giustizia civile avviata dal Governo Renzi. La parola d’ordine è “degiurisdizionalizzazione” ovvero portare il contenzioso fuori dai tribunali e avvalersi degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie. Il ministro Orlando costituisce una Commissione.
Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha costituito, presso l’Ufficio legislativo del dicastero, una Commissione di studio per l’elaborazione di una riforma organica degli strumenti stragiudiziali di risoluzione delle controversie (ADR): mediazione civile, negoziazione assistita e arbitrato, strumenti disciplinati nel nostro ordinamento da recenti provvedimenti entrati in vigore progressivamente dal 2010 in avanti.
L’obiettivo è quello di armonizzare e razionalizzare un quadro normativo che attualmente sviluppa forme eterogenee di strumenti negoziali, a causa, appunto, dei ripetuti interventi legislativi sulla materia, adottati per favorire la formazione e lo sviluppo di una cultura della conciliazione, agevolandone l’uso e abbattendone i costi.
La Commissione, pertanto, ha il compito di elaborare, entro il 30 settembre 2016, un’ipotesi di disciplina organica e di riforma che sviluppi gli strumenti di degiurisdizionalizzazione, con particolare riguardo alla mediazione, alla negoziazione assistita e all’arbitrato.
Come ben sottolinea il ministro Orlando, quella della cosiddetta “degiurisdizionalizzazione” ovvero il tentare di risolvere le controversie civili con metodi alternativi al giudizio non è solo una necessità deflattiva del carico giudiziario presso i tribunali ma soprattutto un cambiamento culturale che infonda nella società la comprensione e l’importanza della conciliazione sotto i vari profili, dall’economicità delle procedure alla rapidità dei tempi di risoluzione fino alla reciproca soddisfazione delle parti.
Si tratta quindi di uscire dalla convinzione socialmente diffusa che una lite vada risolta per forza in tribunale secondo il binomio torto/ragione recuperando la comunicabilità tra le parti coinvolte.
Un cambiamento culturale di questo tipo richiederà senz’altro notevole sforzo e impegno non solo a livello legislativo ma soprattutto a livello operativo da parte degli addetti ai lavori del settore giustizia. In particolar modo l’avvocatura ha di fronte a sé una grande e innovativa sfida, quella di specializzarsi nel nuovo settore della “giustizia consensuale” guidando i propri assistiti non più verso lo scontro in tribunale ma verso il percorso conciliativo.
Si tratta di una importante opportunità che potrebbe rappresentare un nuovo scenario professionale per molti avvocati che oggi faticano a competere e a sopravvivere tutti nello stesso settore. Sta a loro decidere di essere della partita o meno.
Non sono stati infrequenti, infatti, negli ultimi anni, i tentativi di ostacolare lo sviluppo dei sistemi ADR da una parte dell’avvocatura. Speriamo quindi che la Commissione sappia ben operare per restituire una riforma ragionevole, organica, efficace ed efficiente e che punti seriamente a rendere fruibili e utili gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie.
Ecco i nomi dei componenti della Commissione annunciati dal Ministro Orlando:
Guido Alpa, Presidente, ordinario di diritto privato Università di Roma “La Sapienza”
Franco Amadeo, notaio in Imperia-Sanremo

Giovanni Amoroso, presidente della Corte di Cassazione
Ferruccio Auletta, ordinario di procedura civile, Università di Napoli “Federico II”
Antonio Briguglio, ordinario di procedura civile, Università di Roma Tor Vergata
Luciana Breggia, presidente sezione Tribunale di Firenze
Alessandro Cardosi, avvocato del Foro La Spezia
Fabio Cintioli, ordinario di diritto amministrativo Università studi internazionali di Roma UNINT
Antonella Ciriello, magistrato sezione lavoro tribunale Napoli
Giovanni Giangreco Marotta, avvocato del Foro di Roma
Alberto Giusti, magistrato Corte di Cassazione
Michele Marchesiello, magistrato già presidente sezione Tribunale di Genova
Giuseppina Raguso, notaio in Bari
Chiara Tenella Sillani, ordinario di diritto privato Università di Milano

*Articolo originario tratto da AgoraVox